mercoledì 27 dicembre 2023

Albero di Natale simbolo cristiano

"Buon Natale personalizzato"
dipinto digitale di 
Maurizio Proietti iopropars




Albero di Natale
simbolo cristiano



Penso che non sia sfuggito ai più, che nella presente realtà sociale, dominata dalla nuova ipocrisia del politicamente corretto, qualche prestigiatore ha tirato fuori dal suo cappello di formalità sociali, che augurare "Buon Natale", sarebbe offensivo verso chi non è cristiano, e dunque, meglio sarebbe usare l'espressione "Buone feste". Bisognerebbe spiegargli che il rispetto non consiste nel nascondere le proprie usanze, ma nell'accettare quelle diverse delle nostre. Con la stessa motivazione ci si dovrebbe astenere dal festeggiare il proprio compleanno al ristorante, perché offensivo verso chi compie gli anni in un giorno diverso ( guai a cantare "Tanti auguri", perché da bravi ragazzini capricciosi: "Come? A lui sì e a me no?" ). 


In questa situazione, un'esigenza sentita da molti di noi cristiani, è quella di riportare il Cristo nel Natale, sentendoci anche legittimati di rivendicare la libertà di professare pubblicamente la nostra fede - senza offendere quella degli altri - come ci è riconosciuto dalla Costituzione Italiana, e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ( articoli 18 e 19 ).


Stabilito l'importante presupposto di cui sopra, vorrei anche fare qualche considerazione sulla simbologia natalizia, e più in generale sulle simbologie cristiane di derivazione pagana. 

La mia opinione è che non debba essere motivo di preoccupazione o rammarico per noi cristiani, che alcune simbologie cristiane siano presenti con significati diversi in altre religioni, o siano state ricavate da un'elaborazione semantica di simboli già presenti nel paganesimo, con significati che in una certa misura si avvicinavano al significato che è stato attribuito loro nel contesto cristiano. L'importante, nell'usare queste simbologie, è di non soffermarsi sul simbolo preso in sé stesso, venendo a perdere di vista il suo significato, che è invece proprio ciò su cui ci dobbiamo soffermare a meditare.


Uno di questi simboli, da molti amato, è l'Albero di Natale. 

In rete, al riguardo, si trova un di tutto e di più, che frequentemente sembra ricavato con dei copia e incolla, e quasi sempre manca di citare le fonti delle affermazioni che vi si trovano. Per cui - circostanza che sembra che si vada affermando sempre di più - ci si trova di fronte a una valanga di informazioni non verificabili, che equivale a una sostanziale mancanza di informazioni.


Alcuni affermano che sia una leggenda, e altri una storia vera, che la tradizione dell'Albero di Natale, sia stata introdotta da San Bonifacio, monaco benedettino inglese vissuto all'incirca tra il 680 e il 750 d.C.,  e considerato il  principale evangelizzatore della Germania. In realtà su questo monaco, poco dopo la sua morte, è stata scritta una biografia da parte di uno dei suoi confratelli, Willibald di Magonza, dal titolo Vita Sancti Bonifatii. Per cui, se sia leggenda o meno, che l'introduzione della simbologia dell'Albero di Natale sia opera di San Bonifacio, è un'informazione verificabile.


Secondo quanti sostengono la storicità di questa informazione, San Bonifacio avrebbe introdotto la simbologia dell'abete illuminato dalle candele nella tradizione natalizia germanica, a seguito di un suo intervento con cui impedì un sacrificio umano di un bambino, al di sotto di una quercia dedicata al dio germanico Thor. L'abete, come albero sempreverde, viene preso a simboleggiare la Vita Eterna e fissa pertanto verso il Cielo. Le candele sarebbero invece il simbolo della discesa dello Spirito Santo.


Se effettivamente, dopo l'abbattimento della quercia di Thor, San Bonifacio ha introdotto questa nuova simbologia presso quei popoli piuttosto rozzi - al punto da abbassarsi a compiere sacrifici umani - a me sembra che abbia compiuto un'opera assolutamente lodevole.


La simbologia descritta, a me sembra valida in ogni caso, anche ove risultasse che la sua attribuzione a San Bonifacio fosse leggenda. Resta a noi cristiani di oggi accogliere lo spunto di tornare ad attribuire valore cristiano alla simbologia dell'Albero di Natale, anziché pensare di sbarazzarcene: questa è la mia opinione.


Maurizio Proietti iopropars


Ora però, messo l'Albero di Natale, non posso tralasciare il Presepe, il cui valore è maggiormente rappresentativo piuttosto che simbolico.


Christmas Crib
dipinto digitale di 
Maurizio Proietti iopropars











 

sabato 23 dicembre 2023

Come una sorgente

"Cosa vi leggo"
dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars




Come una sorgente

Di fronte a ciò che vedo,
Solo la fede
È ciò che mi sostiene:
In questa realtà che mi circonda,
Sommersa da menzogna e ipocrisia,
A Cristo mi porta a credere
La mia fame e sete di giustizia.
È un sentimento
Che provo,
Che esiste la giustizia,
Sebbene intorno a me
Io disperi a quanto è assente.
Ma come
Una chiave nella toppa,
Questo mio sentire,
Che esiste
Nella vita la giustizia, 
Si è incontrato
Con le parole di Gesù, 
Che ho lette,
Con cui la prometteva al mondo.
Così che in me stesso è nato
Il Cristo quando gli ho creduto,
Perché se lui era pazzo,
Avendo dato la sua vita
Per una fantasia ingannevole,
Io mi sono unito 
A questa sua pazzia,
Ma so per certo
Io che la mia fede
Non è pazzia, io credo.

Maurizio Proietti iopropars


Cosa vi leggo
( nel Vangelo di S. Giovanni )

Il Cristo è la luce
di ogni essere umano,
Parola di verità
e dunque di vita.
È nella verità e nell'amore
che dimora la vita.

Maurizio Proietti iopropars


La natura della vita

Vedendo il predatore, che si sfama uccidendo la sua preda, facilmente siamo portati a pensare, che uccidere sia necessario alla vita. Però le piante che per vivere non uccidono altra vita, è dal sole e dalla terra che ricavano la vita. E su di esse, le altre forme della vita si sostengono. Che uccidendo altre forme di vita, alcune forme di vita possano ricavare per sé stesse la vita, non è necessario alla vita, ma è reso possibile dalla natura della vita. È per via dell'unità della vita, che le forme di vita si sostengono sulla morte di altre forme di vita, perché in nessun vivente, è isolata la vita, ma invece ciascun vivente, è in relazione con tutti gli altri viventi, che con lui hanno in comune la vita.
L'essere umano tuttavia, è una superiore forma di vita, capace di comprendere la vita, oltre che di vivere la vita. È per questo che la condizione naturale per l'essere umano, è quella di provare compassione per ogni forma di vita. All'essere umano è dato di entrare in relazione con l'autore della vita, il nostro Dio Padre Creatore. Non l'uccisione ma l'amore è il fondamento della vita. L'amore è il sentimento dell'intriseca unità della vita. Amare fa star bene perché ci mette in relazione, con la nostra natura più autentica, col fondamento della vita.

Maurizio Proietti iopropars

Mi resta come retaggio dall'infanzia, che se avessi scritto cose di questo tipo per l'ora di religione, il prete mi avrebbe rimproverato di non parlare del Natale, e soprattutto di aver mancato di descrivere l'atmosfera natalizia. Così, nell'auspicio di una più sentita atmosfera, per chi fosse interesato, metto il link del mio precedente post dello scorso anno sul Natale: 

Antropologia Natalizia










 

sabato 16 dicembre 2023

The truth makes its way ( English version )

The truth makes its way"
digital painting by
Maurizio Proietti iopropars

 The truth makes its way

( Homage to St. Augustine )



I say "The truth makes its way", because I am convinced that in human beings as in history, the truth becomes clear over time. It is therefore wise to Socratically admit one's ignorance, and by monitoring one's conclusions, be ready to correct one's mistakes. It is true that the knowledge of the Christian comes to the human being from God, through his Holy Spirit, but we must also admit that sometimes, even in thinking that we have accepted the testimony of his Spirit, we human beings can err. For this reason, following the teachings of our Lord, we must always be vigilant about ourselves, even accepting to receive correction.


The mediator between man and God


When I painted the digital painting that I present to you, I was thinking of the dogma of the Immaculate Conception; Catholic dogma which establishes as revealed truth that Mary, mother of Jesus, was conceived without original sin. This dogma declares her different from other human beings, legitimizing us to recognize her as a mediator between other human beings and Christ, who we Trinitarian Christians recognize as entirely God. Therefore legitimizing us to consider her a human mediator between mankind and God. In this I see a residue of Arianism. It is as if this dogma established that God wanted an intermediary with the human race, to initiate the incarnation.


I rejected the Arian doctrine considering that it is written that there is no other mediator other than Christ, between the Father and mankind. But just as, through the teaching of Christ, I recognized the love of the Father, for this same reason, I believed that the Father does not admit any other mediator between us, his children, and himself, except he who is identical to himself, his Revelation therefore, his Word, Light that came into the world, and that reveals himself by himself as he is Light.


"There was a man sent from God whose name was John. He came, as a witness, to bear witness to the Light, so that all might believe through him." So that everyone would believe through the Light. John the Baptizer was therefore not an intermediary, but a witness: "He was not the Light but he came to bear witness to the Light". "He was the true Light, which illuminates every man who comes into the world": this can certainly be enough to believe that Christ has no need of mediators. (John 1:6-8)


God in his love reveals himself to man, and reveals himself as love. I believe in this because I believed in this. To whom else shall I turn, if not to God our Father in whom I have believed? I address him indeed, in the name of our Lord Jesus, through whom I have believed. In his name, or by his authority and concession, authority and concession however, which come from the Father.


By recognizing his love, I give the glory to God.


The disputes over heresies


One might think that it is not only idle, but also rather senseless, to reopen theological disputes that in the past have produced divisions, wars and hostilities. The essential point, however, to clearly exemplify the relationship between doctrine and ethics, is that sincere faith in a loving God leads to different behaviors from faith in a God who demands human sacrifices. The body of doctrine is important for its ethical implications.


The task that the Christian should set himself is to fight against sin, through the teachings of our Lord Jesus, to be holy as our Father is holy.


I believe that if in the past theological disputes have led to divisions, it was due to the involvement of Christian communities with political power, going against the teachings of our Lord, who says "Give to Caesar what is Caesar's, and to God what is it is of God." Theological disputes led to conflict, because brotherly love was lacking among Christians. If we have reached the point of torturing and even burning alive those who rightly or wrongly were thought to be heretics, brotherly love has certainly failed. He certainly cannot be the guardian of sound doctrine, who comes to commit such atrocities, in opposition to the teachings of our Lord.


Redemption from sin


Gnosticism is considered - rightly, I am convinced - a heretical doctrine, meaning that it distances us from right worship and leads to a misrepresentation of our relationship with God. According to this doctrine, human beings do not need to be redeemed, but only educated. However, if this were true, the Master's sacrifice, his death on the cross, would make no sense. Christ himself says that it is precisely thanks to this sacrifice that he leads us to salvation, but through faith. The redemption, brought about by our Lord with the sacrifice of himself on the cross, is welcomed and received by the human being through faith, moved by the Holy Spirit.


The act of faith in this sense is prior to the Intellect, but not contrary to it, because the act of faith itself establishes the Intellect, or the mind of Christ, Logos, Word, Revelation, Intellect (see 1 Corinthians 2:16). Without faith there would be no knowledge, and without the sacrifice of Christ on the cross, there would be no object of our faith.


I believe that our Lord Jesus, who died on the cross in atonement for our sins, is resurrected. I know by faith that this is where my salvation comes from, and not from being taught the path of goodness. I say this to clarify the meaning of redemption, which the Virgin Mary would have received in advance of Christ's sacrifice on the cross, according to the dogma of the Immaculate Conception.


Redemption through love


Let us consider first of all that Adam and Eve, before the fall, were free from original sin, and this condition did not prevent them from committing it. Salvation does not come to the human being from being free from sin, but from the Grace of God that fight against sin. The Virgin Mary is in fact called by the messenger angel as full of Grace. Now it is written, "Where sin increased, grace abounded all the more" ( Romans 5:20 ). The Grace of God does not need the absence of sin to operate, but it is precisely sin that it fights. In the Grace of God, which comes to man when man is in sin, God's love for man is made manifest.


I believe God loved me when I was in sin. When I was in sin, Christ wanted to die for me too on the cross in atonement for my sins. In this way I think I am loved by him. I believe that the cancellation in advance of original sin from the Virgin Mary, so that Christ became incarnate in a pure woman, is a misrepresentation of redemption, which does not reach the human being with an act of the will of almighty God, but with an act of love from him.


This act of love is the death of Jesus Christ on the cross in atonement for our sins. Indeed, he teaches that there is no greater love than that of him who lays down his life for his friends (John 15:13). But to be friends of Christ we must follow his teachings (John 15:14), and therefore put faith in his sacrifice, death, and resurrection. To operate, redemption must be accepted by the human being with an act of faith, moved by the Holy Spirit.


As a priest whose sermon for the feast of the Immaculate Conception I read stated, in every human being there is something pure that allows him to welcome Christ into himself. But this something pure does not belong to man but to God, being his Grace, or the presence in us of his Holy Spirit which we must not oppose, because opposing it would lead us to perdition.


Salvation comes from God and exclusively from God, in this I believe. I do not believe that anyone was made clean in advance by sin in order to be able to welcome Christ into themselves. Otherwise this pure part of which that priest spoke would not be able to operate in us, because instead we were conceived contaminated by sin, while the Virgin Mary would have been completely clean. No one else other than the Virgin Mary could have welcomed Christ into herself, if the absence of original sin had been what caused the Virgin to welcome Christ. And if this is believed, Mary's acceptance of Christ would have been the work of her will. The Virgin Mary would have been a perfect Eve, and this is a remnant of Arianism. But if what made the Virgin Mary say "I am the handmaid of the Lord, let it be done to me according to his will", was the Holy Spirit of God, to work in her it would not have needed for her to be clean from original sin.


On the other hand, if God's love towards man is implemented with the granting of Grace when the human being is in sin, removing the sin from the Virgin Mary in advance would not even be a way of honoring her, just like it would not be a testimony to the Creator God's love towards man.


The Catholic Church can review this dogma


Pope John Paul II asked God for forgiveness for the mistakes made in the past, but I don't know that he listed these mistakes. I believe that one of those errors was to declare the Immaculate Conception as dogma. On the other hand, God's revelation to man occurs over time. Therefore, I believe that it is bad to persevere in error, especially where forgiveness has been asked for errors committed in the past, rather than correcting oneself where one recognizes that sounder teaching is found, in a doctrine that corrects something considered valid in the past, but which upon critical analysis it turns out to be fallacious.


I see in Arianism an impure doctrine inspired by the Devil. Whether there is a residue of Arianism in the Catholic Church depends in my opinion on the tendency of human beings towards sin, which also leads us to misrepresent the truth, as well as being deficient in love. The Church's task is precisely that of fighting against sin, recognizing and correcting works that do not come from love, and recognizing and correcting doctrinal errors which are also the consequence of a lack of fullness in love.


Maurizio Proietti iopropars



 

martedì 12 dicembre 2023

La verità in cammino


"La verità in cammino"
dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars




La verità  in cammino
( Omaggio a S. Agostino )

Dico "La verità in cammino", perché sono convinto che nell'essere umano come nella storia, la verità si chiarisce nel tempo. È saggio dunque ammettere socraticamente la propria ignoranza, e vigilando sulle proprie conclusioni, essere pronti a correggere i propri errori. È vero che la conoscenza del cristiano viene all'essere umano da Dio, per mezzo del suo Spirito Santo, ma bisogna anche ammettere che talvolta, anche nel pensare di avere accolto la testimonianza del suo Spirito, noi esseri umani possiamo errare. Per questo, seguendo gli insegamenti del nostro Signore, su noi stessi dobbiamo sempre vigilare, anche accettando di ricevere correzione.

Il mediatore tra l'uomo e Dio

Quando ho realizzato il dipinto digitale che vi presento, pensavo al dogma dell'Immacolata Concezione; dogma cattolico che stabilisce come verità rivelata, che Maria madre di Gesù, sia stata concepita senza peccato originale. Questo dogma la dichiara differente dagli altri esseri umani, leggittimando di riconoscerla come mediatrice tra gli altri esseri umani e il Cristo, che noi cristiani trinitari riconosciamo come interamente Dio. Dunque leggittima di ritenerla mediatrice umana, tra l'essere umano e Dio. In questo io vedo un residuo di Arianesimo. È come se questo dogma stabilisse che Dio abbia voluto un'intermediaria con il genere umano, per dare corso all'incarnazione.

Io ho respinto la dottrina ariana considerando che sta scritto che non vi è altro mediatore che il Cristo, tra l'essere umano e il Padre ( 1Timoteo 2:5 ). Ma come, tramite l'insegnamento del Cristo ho riconosciuto l'amore del Padre, per questo stesso motivo, ho creduto che il Padre non ammetta altri mediatori tra noi suoi figli e sé stesso, se non colui che è a sé stesso identico, sua Rivelazione dunque, sua Parola, Luce che è venuta al mondo, e che come Luce da sé stessa si rivela. 

"Vi fu un uomo mandato da Dio il cui nome era Giovanni. Egli venne, come testimone, per rendere testimonianza alla Luce, affinché tutti credessero per mezzo suo". Affinché tutti credessero per mezzo della Luce. Giovanni il Battezzatore non fu dunque un intermediario, ma un testimone: "Non era egli la Luce ma venne per rendere testimonianza alla Luce". "Era la Luce vera, che illumina ogni uomo che viene al mondo": può certamente bastare per credere che il Cristo non abbia bisogno di mediatori. ( Giovanni 1:6-8 )

Dio nel suo amore si rivela all'uomo, e si rivela come amore. In questo io credo perché in questo ho creduto. A chi altri mi rivolgerò, se non a Dio nostro Padre nel quale ho creduto? A lui mi rivolgo infatti nel nome del nostro Signore Gesù, per mezzo del quale ho creduto. Nel suo nome, ovvero per sua autorità e concessione, autorità e concessione tuttavia, che vengono dal Padre.

A Dio rendo la gloria, riconoscendo il suo amore.

Le dispute sulle eresie

Si potrebbe pensare che non solo sia ozioso, ma anche piuttosto insensato, riaprire dispute teologiche che nel passato hanno prodotto divisioni, e guerre e ostilità. Il punto essenziale tuttavia, per esemplificare in modo evidente la relazione tra dottrina ed etica, è che la fede sincera in un Dio amorevole, porta a comportamenti diversi dalla fede in un Dio che esiga sacrifici umani. Il corpo dottrinario è importante per le sue implicazioni etiche.

Il compito che si dovrebbe prefiggere il cristiano, è quello di combattere contro il peccato, tramite gli inseganamenti del nostro Signore Gesù, per essere santi come il Padre nostro è santo.

Io ritengo che se nel passato le dispute teologiche hanno condotto a divisioni, è stato per il coinvolgimento delle comunità cristiane col potere politico, andando contro gli insegamenti del nostro Signore, che dice "Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio". Le dispute teologiche hanno condotto al conflitto, perché tra i cristiani l'amore fraterno era carente. Se si è arrivati a torturare e anche a bruciare vivi coloro che a torto o a ragione si pensava fossero eretici, l'amore fraterno è senz'altro venuto meno. Certamente non può essere custode della sana dottrina, chi arriva a commettere tali atrocità, in opposizione agli insegnamenti del nostro Signore.

La redenzione dal peccato

Lo Gnosticismo viene considerato - io sono convinto a ragione - una dottrina eretica, ovvero che allontana dalla giusta adorazione, conduce a travisare la nostra relazione con Dio. Secondo questa dottrina, l'essere umano non avrebbe bisogno di essere redento, ma solo istruito. Però se questo fosse vero non avrebbe senso il sacrificio del Maestro, la sua morte sulla croce. Il Cristo stesso dice che è proprio grazie a questo sacrificio che egli ci conduce alla salvezza, ma tramite la fede. La redenzione, operata dal nostro Signore con il sacrificio di sé stesso sulla croce, è accolta e ricevuta dall'essere umano tramite la fede, mossa dallo Spirito Santo.

L'atto di fede in questo senso, è antecedente all'Intelletto, ma non contrario ad esso, perché proprio l'atto di fede fonda l'Intelletto, ovvero la mente del Cristo, Logos, Parola, Rivelazione, Intelletto ( cfr. 1Corinti 2:16 ). Senza la fede non vi sarebbe conoscenza, e senza il sacrificio del Cristo sulla croce, non vi sarebbe l'oggetto della nostra fede. 

Io credo che il nostro Signore Gesù, morto sulla croce in espiazione dei nostri peccati, sia risorto. So per fede che è da questo che mi viene la salvezza, e non per il fatto di venire istruito sulla via del bene. Dico questo per chiarire il significato della redenzione, che la Vergine Maria avrebbe ricevuto invece anticipatamente al sacrificio del Cristo sulla croce, secondo il dogma dell'Immacolata Concezione.

La redenzione tramite l'amore

Consideriamo innanzitutto che Adamo ed Eva, prima della caduta erano mondi dal peccato originale, e questa condizione non li ha preservati dal commetterlo. La salvezza non giunge all'essere umano dall'essere mondo dal peccato, ma dalla Grazia di Dio che lo combatte. La Vergine Maria è appellata infatti dall'angelo messaggero, come piena di Grazia. Ora sta scritto "Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la Grazia" ( Romani 5:20 ). La Grazia di Dio per operare, non ha bisogno dell'assenza del peccato, ma è proprio il peccato che essa combatte. Nella Grazia di Dio, che viene all'uomo quando l'uomo è nel peccato, l'amore di Dio per l'uomo è reso manifesto.

Io credo che Dio mi abbia amato quando ero nel peccato. Quando ero nel peccato il Cristo ha voluto morire anche per me sulla croce in espiazione dei peccati. In questo modo da lui mi penso amato. Ritengo che la cancellazione in anticipo del peccato originale dalla Vergine Maria, perchè il Cristo si incarnasse in una donna pura, sia un travisamento della redenzione, che non giunge all'essere umano con atto della volontà di Dio onnipotente, ma con un atto d'amore da parte sua.

Questo atto d'amore è la morte di Gesù Cristo sulla croce in espiazione dei nostri peccati. Infatti egli insegna che non c'è amore più grande di quello di colui che dà la sua vita per i propri amici ( Giovanni 15:13 ). Ma per essere amici del Cristo dobbiamo seguire i suoi insegamenti ( Giovanni 15:14 ), e dunque riporre fede nel suo sacrificio, morte, e resurrezione. La redenzione per operare deve essere accolta dall'essere umano con un atto di fede, mosso dallo Spirito Santo. 

Come ha affermato un sacerdote di cui ho letto la predica per la festa dell'Immacolata Concezione, in ogni essere umano c'è qualcosa di puro che gli permette di accogliere in sé stesso il Cristo. Ma questo qualcosa di puro non appartiene all'uomo ma a Dio, essendo la sua Grazia, ovvero la presenza in noi del suo Santo Spirito al quale noi non ci dobbiamo opporre, perchè opporci ad esso ci condurrebbe in perdizione. 

La salvezza viene da Dio ed esclusivamente da Dio, in questo io credo. Non credo che nessuno sia stato anticipatamente reso mondo dal peccato allo scopo di poter accogliere in sé stesso il Cristo. Altrimenti in noi stessi non potrebbe operare questa parte pura di cui ha parlato quel sacerdote, perché invece siamo stati concepiti contaminati dal peccato, mentre la Vergine Maria sarebbe stata completamente monda. Nessun altro oltre alla Vergine Maria, avrebbe potuto accogliere in sé stesso il Cristo, se fosse stata l'assenza del peccato originale ciò che ha fatto sì che la Vergine accogliesse il Cristo. E se si ritiene questo, l'accettazione del Cristo da parte di Maria, sarebbe stata opera della volontà di lei. La Vergine Maria sarebbe stata una perfetta Eva, e questo è un residuo di Arianesimo. Ma se ciò che ha fatto dire alla Vergine Maria "Io sono ancella del Signore, sia fatto di me secondo la sua volontà", è stato lo Spirito Santo di Dio, non avrebbe avuto bisogno per operare in lei, che lei fosse monda dal peccato originale.

D'altra parte, se l'amore di Dio verso l'uomo viene attuato con la concessione della Grazia quando l'essere umano è nel peccato, togliere in anticipo il peccato dalla Vergine Maria, non sarebbe nemmeno un modo di onorarla, proprio come non sarebbe testimonianza dell'amore verso l'uomo dell'Iddio Creatore.

La Chiesa Cattolica può rivedere questo dogma

Il Papa Giovanni Paolo II ha chiesto a Dio perdono per gli errori commessi nel passato, ma non mi risulta che abbia elencato questi errori. Io credo che uno di quegli errori sia stato di dichiarare come dogma l'Immacolata Concezione. D'altra parte la rivelazione di Dio all'uomo avviene nel tempo. Pertanto io ritengo che sia male perseverare nell'errore, soprattutto dove si sia chiesto perdono per gli errori commessi nel passato, piuttosto che correggersi dove si riconoscesse di trovare più sano insegnamento, in una dottrina che ne corregga una ritenuta valida in passato, ma che ad un' analisi critica si rivela fallace. 

Io ravviso nell'Arianesimo, una dottrina impura ispirata dal Demonio. Che vi sia un residuo di Arianesimo nella Chiesa Cattolica, dipende nel mio giudizio, dalla tendenza degli esseri umani verso il peccato, che ci porta anche a travisare la verità, oltre che ad essere carenti nell'amore. Compito della Chiesa è proprio quello di combattere contro il peccato, riconoscendo e correggendo opere che non vengono dall'amore, e riconoscendo e correggendo errori dottrinari che pure sono conseguenza di una mancanza di pienezza nell'amore.

Maurizio Proietti iopropars 

Chi lo desidera può consultare il mio precedente post sull'Immacolata Concezione, pubblicato l'otto dicembre, su questo stesso blog, al link che segue https://iopropars.blogspot.com/2023/12/ricercando-la-gloria-di-dio.html


domenica 10 dicembre 2023

Confrontarsi

"Confrontarsi"
dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars


Confrontarsi

Confrontarsi è dialogare,

Parlarsi,

Non una partita a scacchi

L'uno contro l'altro,

Ma un giocare insieme

Contro l'ignoranza.


Maurizio Proietti iopropars


La competizione
stia al suo posto

Direi che è un mio chiodo fisso, quello di voler collocare la competizione nel suo proprio ambito, senza che ci sommerga facendoci annegare, e togliendoci non solo il respiro, ma la capacità stessa di pensare. Ci sarà un motivo per cui Socrate fondava la sua filosofia sul dialogo. Io sostengo che il motivo risiede nella natura stessa del pensiero razionale, del Logos, che appunto significa anche discorso. Il linguaggio non può nascere dallo scontro, ma solo dalla collaborazione, che ha bisogno di confronto. 

Maurizio Proietti iopropars


 

venerdì 8 dicembre 2023

Ricercando la Gloria di Dio

"Questa è adorazione"
dipinto digitale
di Maurizio Proietti iopropars


Ricercando 
la Gloria di Dio

Il dogma dell'Immacolata Concezione, stabilisce che Maria madre di Gesù, sia stata concepita senza peccato originale.

Io, da eretico che sono, per cattolici e protestanti a pari merito, mi chiedo se credere che la vergine Maria sia stata concepita senza peccato originale, sia una convinzione che contribuisce ad edificare come cristiani, coloro che alla fede cristiana aderiscono

Va bene, so senz'altro che i protestanti non credono in questo dogma. Ma nel cercare una comunità cristiana in cui inserirmi,  i protestanti a cui mi sono rivolto, dandomi la possibilità di non credere in questo dogma, per inserirmi nella loro comunità, avrebbero voluto costringermi a credere in altre cose per me ugualmente inaccettabili, quali la necessità da parte mia, di ripetere il battesimo, cosa che a me sembra settaria.

La libertà di coscenza, non è un diritto riconosciuto al giorno d'oggi - questa è la conclusione a cui sono giunto - più di quanto non lo fosse nei secoli passati. La differenza è che al giorno d'oggi non c'e più il rogo come punizione per coloro che la esercitano, ma l'isolamento.

Il problema, essenzialmente, è nella chiusura al dialogo. Questo è ciò che è divisivo. 

Mi viene in mente il terzo capitolo della prima lettera di Paolo Apostolo ai Corinzi. Chi vuole può andarselo a guardare. Vi propongo anche un link dove cercarla:

https://www.laparola.net/testo.php

Lì l'apostolo parla delle divisioni nella comunità cristiana di Corinto, e le attribuisce al fatto che i fedeli di quella comunità, siano ancora carnali, ovvero che vi sia invidia e discordia tra loro. Da questa prospettiva, io deduco che le moltitudini sono di gente chiusa al dialogo, perché a questi individui importa di avere ragione, più di quanto non interessi loro stabilire la verità. Dunque non amano Dio, che è Verità, con tutte le proprie forze, non lo amano più di quanto amino sé stessi. E se alcuni amano la propria comunità di appartenenza, nella fattispecie la loro Chiesa, più di quanto amano sé stessi, l'abnegazione di costoro è mal riposta perchè produce idolatria. La verità va amata al di sopra di ogni cosa per non essere idolatri. È in questo modo che va amato Dio, per non essere idolatri.

Alcuni, quando ero ragazzo e parlavo e interrogavo, mi hanno spiegato che vi erano circostanze pratiche di cui io non tenevo conto, perché se in alcuni momenti storici la Chiesa fosse stata cancellata, chi ci avrebbe guadagnato? Io costoro non li riconosco come miei fratelli nel Signore Gesù. Non è cristiano chi non riconosce la potenza di Dio. 

I dogmi appunto definiscono la comunità di credenti. La comunità è definita dalla condivisione del credo. La mia comunità di fede, la comunità in cui mi riconosco, è la comunità di coloro che amano Dio con tutte la proprie forze, e dunque al di sopra di sé stessi. Dio è ciò, di fronte alla cui grandezza, tutto si annulla. Questa è adorazione.

Per me ha senso, per edificarmi come cristiano, credere di potermi rimettere serenamente alla volonta di Dio, perché Dio è onnipotente e mi ama come un padre amorevole.

Per me non ha senso credere che la madre di Gesù sia stata concepita senza peccato originale, quando sta scritto "Dove abbondò il peccato sovrabbondò la Grazia". 

La Parola si è incarnata ed è venuta al mondo, piena di Grazia e di Verità, per redimere il mondo dal peccato. Ha combattuto il peccato, insegnando l'amore e praticando l'amore. Invece il dogma dell'Immacolata Concezione, pretende di farmi credere che la Parola per incarnarsi avrebbe reso monda dal peccato, la donna da lui prescelta come madre, come per evitare di contaminarsi col peccato, che con l'incarnazione stava combattendo. Maria viene appellata dall'angelo messaggero come "Piena di Grazia" e non come "Senza peccato".

E penso al cap.12 della seconda lettera ai Corinzi, in cui ai versetti versetti 7-9 l'apostolo Paolo scrive: 7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.

Io credo che la potenza di Cristo fosse sufficiente a permettergli di incarnarsi in una madre contaminata dal peccato originale.

Io rifuto il dogma dell'Immacolata Concezione perché non rende Gloria a Dio, la cui potenza si manifesta nella debolezza. Io credo a questo perché questo è rivelato. Io sono appunto un eretico. 

Maurizio Proietti iopropars


Una virtù negletta


Io che sono eretico,

Questo vi dico:

Qualsiasi cosa egli pensi,

È con me chi pensa 

Con la propria testa,

Chi cerca ovvero in umiltà

Di discernere il vero dal falso,

E questo è ciò il cui nome

È Intelligenza,

Virtù anche questa,

Che bisogna coltivare,

Pur chiedendola nel contempo in dono

Al nostro Dio,

Colui che a noi

Dona anche la stessa fede.

Da eretico vi dico:

Non è la fede sacrificio

Dell'intelligenza.


Maurizio Proietti iopropars 


L'intelligenza non è divisiva

Questo è quanto trovo scritto nella prima lettera ai Corinti cap. 2 versetto 16, che noi abbiamo la mente di Cristo (potete utilizzare il link che vi ho già fornito, ed effettuare la ricerca nel sito). Per questo usare la nostra Intelligenza non può essere divisivo. Ora poi l'Intelligenza, al contrario di quanto fa chi è dogmatico, accetta il confronto.

Io non mi faccio servo di nessuno, e non ho altri signori che il nostro Signore Gesù, di cui affermo che è vivo ed opera, e pertanto non ha bisogno di vicari o di rappesentanti. Nel mio dichiararmi eretico questo è ciò che dichiaro, con amarezza dichiaro la mia amarezza.

Maurizio Proietti iopropars






mercoledì 6 dicembre 2023

Gesù, Parola di Dio



Gesù, Parola di Dio 

Così sta scritto, che la Parola si fece carne e dimorò per qualche tempo in mezzo a noi. Questo significa che Gesù, Parola di Dio, è rivelazione del Padre. La Luce è venuta al mondo. La Parola è Luce perché rivelazione del Padre. Egli ce lo rivela come amore. Questo amore, la Parola non solo lo spiega, ma lo realizza, lo mette in pratica dando effettivamente la vita per coloro che ama. L'amore del Padre è da lui posto in essere. È Figlio di Dio.

Maurizio Proietti iopropars


Non è per essere autarchico

Il video che ho pubblicato, vuole esprimere la mia preghiera. È interamente opera mia, non perché io voglia essere autarchico, ma perché sono miei i sentimenti che esprime. Non è che io rifiuti la collaborazione con altri, se c'è  da esprimere un percorso condiviso.

Maurizio Proietti iopropars


Per chi fosse interessato a qualche parola in più che io dico sulla poesia, o meglio sulla lirica, da me letta nel video, può farlo utilizzando il seguente link 

https://iopropars.blogspot.com/2023/11/lode-dio-padre-lirica.html

che conduce ad un'altra pagina di questo stesso blog.


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