martedì 12 dicembre 2023

La verità in cammino


"La verità in cammino"
dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars




La verità  in cammino
( Omaggio a S. Agostino )

Dico "La verità in cammino", perché sono convinto che nell'essere umano come nella storia, la verità si chiarisce nel tempo. È saggio dunque ammettere socraticamente la propria ignoranza, e vigilando sulle proprie conclusioni, essere pronti a correggere i propri errori. È vero che la conoscenza del cristiano viene all'essere umano da Dio, per mezzo del suo Spirito Santo, ma bisogna anche ammettere che talvolta, anche nel pensare di avere accolto la testimonianza del suo Spirito, noi esseri umani possiamo errare. Per questo, seguendo gli insegamenti del nostro Signore, su noi stessi dobbiamo sempre vigilare, anche accettando di ricevere correzione.

Il mediatore tra l'uomo e Dio

Quando ho realizzato il dipinto digitale che vi presento, pensavo al dogma dell'Immacolata Concezione; dogma cattolico che stabilisce come verità rivelata, che Maria madre di Gesù, sia stata concepita senza peccato originale. Questo dogma la dichiara differente dagli altri esseri umani, leggittimando di riconoscerla come mediatrice tra gli altri esseri umani e il Cristo, che noi cristiani trinitari riconosciamo come interamente Dio. Dunque leggittima di ritenerla mediatrice umana, tra l'essere umano e Dio. In questo io vedo un residuo di Arianesimo. È come se questo dogma stabilisse che Dio abbia voluto un'intermediaria con il genere umano, per dare corso all'incarnazione.

Io ho respinto la dottrina ariana considerando che sta scritto che non vi è altro mediatore che il Cristo, tra l'essere umano e il Padre ( 1Timoteo 2:5 ). Ma come, tramite l'insegnamento del Cristo ho riconosciuto l'amore del Padre, per questo stesso motivo, ho creduto che il Padre non ammetta altri mediatori tra noi suoi figli e sé stesso, se non colui che è a sé stesso identico, sua Rivelazione dunque, sua Parola, Luce che è venuta al mondo, e che come Luce da sé stessa si rivela. 

"Vi fu un uomo mandato da Dio il cui nome era Giovanni. Egli venne, come testimone, per rendere testimonianza alla Luce, affinché tutti credessero per mezzo suo". Affinché tutti credessero per mezzo della Luce. Giovanni il Battezzatore non fu dunque un intermediario, ma un testimone: "Non era egli la Luce ma venne per rendere testimonianza alla Luce". "Era la Luce vera, che illumina ogni uomo che viene al mondo": può certamente bastare per credere che il Cristo non abbia bisogno di mediatori. ( Giovanni 1:6-8 )

Dio nel suo amore si rivela all'uomo, e si rivela come amore. In questo io credo perché in questo ho creduto. A chi altri mi rivolgerò, se non a Dio nostro Padre nel quale ho creduto? A lui mi rivolgo infatti nel nome del nostro Signore Gesù, per mezzo del quale ho creduto. Nel suo nome, ovvero per sua autorità e concessione, autorità e concessione tuttavia, che vengono dal Padre.

A Dio rendo la gloria, riconoscendo il suo amore.

Le dispute sulle eresie

Si potrebbe pensare che non solo sia ozioso, ma anche piuttosto insensato, riaprire dispute teologiche che nel passato hanno prodotto divisioni, e guerre e ostilità. Il punto essenziale tuttavia, per esemplificare in modo evidente la relazione tra dottrina ed etica, è che la fede sincera in un Dio amorevole, porta a comportamenti diversi dalla fede in un Dio che esiga sacrifici umani. Il corpo dottrinario è importante per le sue implicazioni etiche.

Il compito che si dovrebbe prefiggere il cristiano, è quello di combattere contro il peccato, tramite gli inseganamenti del nostro Signore Gesù, per essere santi come il Padre nostro è santo.

Io ritengo che se nel passato le dispute teologiche hanno condotto a divisioni, è stato per il coinvolgimento delle comunità cristiane col potere politico, andando contro gli insegamenti del nostro Signore, che dice "Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio". Le dispute teologiche hanno condotto al conflitto, perché tra i cristiani l'amore fraterno era carente. Se si è arrivati a torturare e anche a bruciare vivi coloro che a torto o a ragione si pensava fossero eretici, l'amore fraterno è senz'altro venuto meno. Certamente non può essere custode della sana dottrina, chi arriva a commettere tali atrocità, in opposizione agli insegnamenti del nostro Signore.

La redenzione dal peccato

Lo Gnosticismo viene considerato - io sono convinto a ragione - una dottrina eretica, ovvero che allontana dalla giusta adorazione, conduce a travisare la nostra relazione con Dio. Secondo questa dottrina, l'essere umano non avrebbe bisogno di essere redento, ma solo istruito. Però se questo fosse vero non avrebbe senso il sacrificio del Maestro, la sua morte sulla croce. Il Cristo stesso dice che è proprio grazie a questo sacrificio che egli ci conduce alla salvezza, ma tramite la fede. La redenzione, operata dal nostro Signore con il sacrificio di sé stesso sulla croce, è accolta e ricevuta dall'essere umano tramite la fede, mossa dallo Spirito Santo.

L'atto di fede in questo senso, è antecedente all'Intelletto, ma non contrario ad esso, perché proprio l'atto di fede fonda l'Intelletto, ovvero la mente del Cristo, Logos, Parola, Rivelazione, Intelletto ( cfr. 1Corinti 2:16 ). Senza la fede non vi sarebbe conoscenza, e senza il sacrificio del Cristo sulla croce, non vi sarebbe l'oggetto della nostra fede. 

Io credo che il nostro Signore Gesù, morto sulla croce in espiazione dei nostri peccati, sia risorto. So per fede che è da questo che mi viene la salvezza, e non per il fatto di venire istruito sulla via del bene. Dico questo per chiarire il significato della redenzione, che la Vergine Maria avrebbe ricevuto invece anticipatamente al sacrificio del Cristo sulla croce, secondo il dogma dell'Immacolata Concezione.

La redenzione tramite l'amore

Consideriamo innanzitutto che Adamo ed Eva, prima della caduta erano mondi dal peccato originale, e questa condizione non li ha preservati dal commetterlo. La salvezza non giunge all'essere umano dall'essere mondo dal peccato, ma dalla Grazia di Dio che lo combatte. La Vergine Maria è appellata infatti dall'angelo messaggero, come piena di Grazia. Ora sta scritto "Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la Grazia" ( Romani 5:20 ). La Grazia di Dio per operare, non ha bisogno dell'assenza del peccato, ma è proprio il peccato che essa combatte. Nella Grazia di Dio, che viene all'uomo quando l'uomo è nel peccato, l'amore di Dio per l'uomo è reso manifesto.

Io credo che Dio mi abbia amato quando ero nel peccato. Quando ero nel peccato il Cristo ha voluto morire anche per me sulla croce in espiazione dei peccati. In questo modo da lui mi penso amato. Ritengo che la cancellazione in anticipo del peccato originale dalla Vergine Maria, perchè il Cristo si incarnasse in una donna pura, sia un travisamento della redenzione, che non giunge all'essere umano con atto della volontà di Dio onnipotente, ma con un atto d'amore da parte sua.

Questo atto d'amore è la morte di Gesù Cristo sulla croce in espiazione dei nostri peccati. Infatti egli insegna che non c'è amore più grande di quello di colui che dà la sua vita per i propri amici ( Giovanni 15:13 ). Ma per essere amici del Cristo dobbiamo seguire i suoi insegamenti ( Giovanni 15:14 ), e dunque riporre fede nel suo sacrificio, morte, e resurrezione. La redenzione per operare deve essere accolta dall'essere umano con un atto di fede, mosso dallo Spirito Santo. 

Come ha affermato un sacerdote di cui ho letto la predica per la festa dell'Immacolata Concezione, in ogni essere umano c'è qualcosa di puro che gli permette di accogliere in sé stesso il Cristo. Ma questo qualcosa di puro non appartiene all'uomo ma a Dio, essendo la sua Grazia, ovvero la presenza in noi del suo Santo Spirito al quale noi non ci dobbiamo opporre, perchè opporci ad esso ci condurrebbe in perdizione. 

La salvezza viene da Dio ed esclusivamente da Dio, in questo io credo. Non credo che nessuno sia stato anticipatamente reso mondo dal peccato allo scopo di poter accogliere in sé stesso il Cristo. Altrimenti in noi stessi non potrebbe operare questa parte pura di cui ha parlato quel sacerdote, perché invece siamo stati concepiti contaminati dal peccato, mentre la Vergine Maria sarebbe stata completamente monda. Nessun altro oltre alla Vergine Maria, avrebbe potuto accogliere in sé stesso il Cristo, se fosse stata l'assenza del peccato originale ciò che ha fatto sì che la Vergine accogliesse il Cristo. E se si ritiene questo, l'accettazione del Cristo da parte di Maria, sarebbe stata opera della volontà di lei. La Vergine Maria sarebbe stata una perfetta Eva, e questo è un residuo di Arianesimo. Ma se ciò che ha fatto dire alla Vergine Maria "Io sono ancella del Signore, sia fatto di me secondo la sua volontà", è stato lo Spirito Santo di Dio, non avrebbe avuto bisogno per operare in lei, che lei fosse monda dal peccato originale.

D'altra parte, se l'amore di Dio verso l'uomo viene attuato con la concessione della Grazia quando l'essere umano è nel peccato, togliere in anticipo il peccato dalla Vergine Maria, non sarebbe nemmeno un modo di onorarla, proprio come non sarebbe testimonianza dell'amore verso l'uomo dell'Iddio Creatore.

La Chiesa Cattolica può rivedere questo dogma

Il Papa Giovanni Paolo II ha chiesto a Dio perdono per gli errori commessi nel passato, ma non mi risulta che abbia elencato questi errori. Io credo che uno di quegli errori sia stato di dichiarare come dogma l'Immacolata Concezione. D'altra parte la rivelazione di Dio all'uomo avviene nel tempo. Pertanto io ritengo che sia male perseverare nell'errore, soprattutto dove si sia chiesto perdono per gli errori commessi nel passato, piuttosto che correggersi dove si riconoscesse di trovare più sano insegnamento, in una dottrina che ne corregga una ritenuta valida in passato, ma che ad un' analisi critica si rivela fallace. 

Io ravviso nell'Arianesimo, una dottrina impura ispirata dal Demonio. Che vi sia un residuo di Arianesimo nella Chiesa Cattolica, dipende nel mio giudizio, dalla tendenza degli esseri umani verso il peccato, che ci porta anche a travisare la verità, oltre che ad essere carenti nell'amore. Compito della Chiesa è proprio quello di combattere contro il peccato, riconoscendo e correggendo opere che non vengono dall'amore, e riconoscendo e correggendo errori dottrinari che pure sono conseguenza di una mancanza di pienezza nell'amore.

Maurizio Proietti iopropars 

Chi lo desidera può consultare il mio precedente post sull'Immacolata Concezione, pubblicato l'otto dicembre, su questo stesso blog, al link che segue https://iopropars.blogspot.com/2023/12/ricercando-la-gloria-di-dio.html


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