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martedì 13 maggio 2025

Lascerò

Incolto
dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars



Lascerò


Le lascerò che possano vedermi

Come mi vogliono vedere,

Loro,

Che le loro sozzure

Mi hanno lanciato addosso,

E di queste mi hanno ricoperto

In modo da riuscire a non vedermi,

In tal modo facendo in modo,

Di non potermi più vedere.

Al loro, 

Le lascerò senz'altro andare 

Al loro destino,

A ciò che loro spetta.

A correr loro dietro,

Io ricascarci più non voglio,

Non voglio più cadere

In quel loro laccio per cui ti fanno 

Intravedere un miraggio

D'amore, che con sdegno 

Accusatorio viene poi negato.

Le loro accuse ora respingo

Lasciandole alle mie spalle,

Perché è questo ciò che fanno,

Le calunniatrici che ti accusano,

Anche ti negano l'ascolto;

Con totale chiusura,

Nel disprezzo ti annullano.

Per la mia strada proseguendo,

Con il mucchio delle loro finzioni,

Dietro di me le voglio accantonare.

                          Maurizio Proietti iopropars


Fare dei distinguo


Che dire? Che bisogna sempre fare dei distinguo e non si può fare di tutt'erba un fascio, che è un'espressione stra-abusata ma che rimamane cionnonostante vera, anche se scarsamente praticata.

Mi riferisco all'adulazione verso il mondo femminile, così prepotente e pervasiva al giorno d'oggi, perché ideologicamente funzionale al mantenimento di un'organizzazione sociale disumana, funzionale al mantenimento di ingiusti privilegi, e che sostanzialmente perverte ogni aspetto della vita delle persone umane, che tali non riescono più ad essere.

Così, che dire? Che c'è uomo e uomo, e donna e donna. E purtroppo è il caso di precisare, che questo non giustifica alcun tipo di violenza verso chicchessia, perché appunto le persone che non ci piacciono le dovremmo evitare.

Certo questa grande ammucchiata selvaggia non aiuta a scegliersi le frequentazioni, e nonostante la stessa ideologia sociale del mercato globale, tenda ad appiattire gli individui verso una falsa fratellanza niente affatto solidale, bisognerebbe anche ri-imparare a gestire le distanze, e approfondire meglio la conoscenza prima di impegnarsi in una relazione.

Detto questo, il resto l'ho già detto nella poesia che vi ho presentato.

                       Maurizio Proietti iopropars


 

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lunedì 28 aprile 2025

Il ritorno

Ischia da Minturno al tramonto
foto di
Maurizio Proietti iopropars


Il ritorno

In lontananza Itaca io guardo,
Ma non poi così distante,
E le dico, "Il momento
È certamente vicino, in cui
A te farò ritorno,
E nuovamente avrà il mio piede
Sostegno dal tuo suolo.

Maurizio Proietti iopropars 

L'identità e l'origine

In cos'altro possiamo trovare sostegno, se non in ciò da cui noi si trae origine? O, per fare chiarezza sulla domanda, cosa meglio può sostenere una vita, di ciò che quella vita ha generato? Dove meglio essa trova accettazione, che nelle condizioni in cui essa è riuscita prodursi?

Poi, dopo essere nato, ogni vivente si evolve, e anche di altro, oltre a ciò da cui riceve nutrimento all'inizio della sua esistenza, viene ad avere bisogno, come il bambino che cresce, e di altri nutrimenti ha bisogno, oltre al latte materno.

In tal modo, se la pianta nata dal seme inizia a produrre radici che scavano nella terra, ogni animale è portato ad allontanarsi in certa misura dalle condizioni in cui la sua vita ha avuto origine.

Ora appare evidente che nulla di ciò che abbia avuto un'origine, a  sé stesso origine possa aver dato, poichè non essendo nulla prima di essere, a nulla origine poteva dare. 

Poi appare ugualmente evidente che nulla di ciò che è, possa essere diverso da ciò che è, sebbene possa nel tempo divenire diverso, ovvero possa cambiare. 

Dunque, tutto ciò che è, trova solo in sé stesso la sua propria identità che è il suo fondamento, l'unico modo in cui gli è possibile essere, e che esso trova, che gli sia dato. 

Ma solo nella sua origine, il fondamento di ciò che è, ovvero la sua identità, trova sostegno; appunto perché la sua origine, è la possibilità che determina la sua esistenza; ciò, che lo ha prodotto, e quindi ancora prima, lo ha reso possibile.

Il ritorno è dunque ritorno, alla possibilità della propria esistenza, da cui è possibile il nostro divenire.

Ora questo vi chiedo: noi non ritroviamo noi stessi, quando noi stessi riusciamo a comprendere?

È questo il grande ritorno.

Così, cosa affermo? Con Eraclito affermo che il Logos presente nell'essere umano, è generato dal Logos presente nell'universo e che l'universo governa.

Così sta scritto, "I cieli e la terra sono ricolmi della tua Gloria". Così anche infatti sta scritto, che il settimo giorno si riposò. Come pure che il Logos era con Dio e il Logos era Dio, e che tramite suo tutte le cose furono fatte, e senza di lui nulla fu fatto, di quanto è stato fatto. 

A Dio sia resa la lode. 

                               Maurizio proietti iopropars


 


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