venerdì 8 dicembre 2023

Ricercando la Gloria di Dio

"Questa è adorazione"
dipinto digitale
di Maurizio Proietti iopropars


Ricercando 
la Gloria di Dio

Il dogma dell'Immacolata Concezione, stabilisce che Maria madre di Gesù, sia stata concepita senza peccato originale.

Io, da eretico che sono, per cattolici e protestanti a pari merito, mi chiedo se credere che la vergine Maria sia stata concepita senza peccato originale, sia una convinzione che contribuisce ad edificare come cristiani, coloro che alla fede cristiana aderiscono

Va bene, so senz'altro che i protestanti non credono in questo dogma. Ma nel cercare una comunità cristiana in cui inserirmi,  i protestanti a cui mi sono rivolto, dandomi la possibilità di non credere in questo dogma, per inserirmi nella loro comunità, avrebbero voluto costringermi a credere in altre cose per me ugualmente inaccettabili, quali la necessità da parte mia, di ripetere il battesimo, cosa che a me sembra settaria.

La libertà di coscenza, non è un diritto riconosciuto al giorno d'oggi - questa è la conclusione a cui sono giunto - più di quanto non lo fosse nei secoli passati. La differenza è che al giorno d'oggi non c'e più il rogo come punizione per coloro che la esercitano, ma l'isolamento.

Il problema, essenzialmente, è nella chiusura al dialogo. Questo è ciò che è divisivo. 

Mi viene in mente il terzo capitolo della prima lettera di Paolo Apostolo ai Corinzi. Chi vuole può andarselo a guardare. Vi propongo anche un link dove cercarla:

https://www.laparola.net/testo.php

Lì l'apostolo parla delle divisioni nella comunità cristiana di Corinto, e le attribuisce al fatto che i fedeli di quella comunità, siano ancora carnali, ovvero che vi sia invidia e discordia tra loro. Da questa prospettiva, io deduco che le moltitudini sono di gente chiusa al dialogo, perché a questi individui importa di avere ragione, più di quanto non interessi loro stabilire la verità. Dunque non amano Dio, che è Verità, con tutte le proprie forze, non lo amano più di quanto amino sé stessi. E se alcuni amano la propria comunità di appartenenza, nella fattispecie la loro Chiesa, più di quanto amano sé stessi, l'abnegazione di costoro è mal riposta perchè produce idolatria. La verità va amata al di sopra di ogni cosa per non essere idolatri. È in questo modo che va amato Dio, per non essere idolatri.

Alcuni, quando ero ragazzo e parlavo e interrogavo, mi hanno spiegato che vi erano circostanze pratiche di cui io non tenevo conto, perché se in alcuni momenti storici la Chiesa fosse stata cancellata, chi ci avrebbe guadagnato? Io costoro non li riconosco come miei fratelli nel Signore Gesù. Non è cristiano chi non riconosce la potenza di Dio. 

I dogmi appunto definiscono la comunità di credenti. La comunità è definita dalla condivisione del credo. La mia comunità di fede, la comunità in cui mi riconosco, è la comunità di coloro che amano Dio con tutte la proprie forze, e dunque al di sopra di sé stessi. Dio è ciò, di fronte alla cui grandezza, tutto si annulla. Questa è adorazione.

Per me ha senso, per edificarmi come cristiano, credere di potermi rimettere serenamente alla volonta di Dio, perché Dio è onnipotente e mi ama come un padre amorevole.

Per me non ha senso credere che la madre di Gesù sia stata concepita senza peccato originale, quando sta scritto "Dove abbondò il peccato sovrabbondò la Grazia". 

La Parola si è incarnata ed è venuta al mondo, piena di Grazia e di Verità, per redimere il mondo dal peccato. Ha combattuto il peccato, insegnando l'amore e praticando l'amore. Invece il dogma dell'Immacolata Concezione, pretende di farmi credere che la Parola per incarnarsi avrebbe reso monda dal peccato, la donna da lui prescelta come madre, come per evitare di contaminarsi col peccato, che con l'incarnazione stava combattendo. Maria viene appellata dall'angelo messaggero come "Piena di Grazia" e non come "Senza peccato".

E penso al cap.12 della seconda lettera ai Corinzi, in cui ai versetti versetti 7-9 l'apostolo Paolo scrive: 7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.

Io credo che la potenza di Cristo fosse sufficiente a permettergli di incarnarsi in una madre contaminata dal peccato originale.

Io rifuto il dogma dell'Immacolata Concezione perché non rende Gloria a Dio, la cui potenza si manifesta nella debolezza. Io credo a questo perché questo è rivelato. Io sono appunto un eretico. 

Maurizio Proietti iopropars


Una virtù negletta


Io che sono eretico,

Questo vi dico:

Qualsiasi cosa egli pensi,

È con me chi pensa 

Con la propria testa,

Chi cerca ovvero in umiltà

Di discernere il vero dal falso,

E questo è ciò il cui nome

È Intelligenza,

Virtù anche questa,

Che bisogna coltivare,

Pur chiedendola nel contempo in dono

Al nostro Dio,

Colui che a noi

Dona anche la stessa fede.

Da eretico vi dico:

Non è la fede sacrificio

Dell'intelligenza.


Maurizio Proietti iopropars 


L'intelligenza non è divisiva

Questo è quanto trovo scritto nella prima lettera ai Corinti cap. 2 versetto 16, che noi abbiamo la mente di Cristo (potete utilizzare il link che vi ho già fornito, ed effettuare la ricerca nel sito). Per questo usare la nostra Intelligenza non può essere divisivo. Ora poi l'Intelligenza, al contrario di quanto fa chi è dogmatico, accetta il confronto.

Io non mi faccio servo di nessuno, e non ho altri signori che il nostro Signore Gesù, di cui affermo che è vivo ed opera, e pertanto non ha bisogno di vicari o di rappesentanti. Nel mio dichiararmi eretico questo è ciò che dichiaro, con amarezza dichiaro la mia amarezza.

Maurizio Proietti iopropars






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