sabato 24 giugno 2023

Creatori di valori nuovi


Non vi sto a raccontare come, mi è tornata in mente questa canzone, "Agnese", di Ivan Graziani. Mi ricordo che la cantava spesso una ragazza del nostro gruppo di amici, tutti "compagni", quando io ero giovane, e noi "scalmanati" ci sentivamo l'ombelico del mondo. Si sentiva che a lei piaceva, e si poteva capire come le piacesse il modo in cui parlava di una donna. Mi è tornata in mente, così fortemente evocativa di un periodo storico così vitale, e ho composto la poesia che vi propongo, a cui ho dato il titolo "Creatori di valori nuovi". Il titolo è un'espressione del profeta Zarathustra di Friedrich Nietzsche.


Creatori di valori nuovi

Noi che nella nostra dispersione

Spargevamo aneliti d'amore

Vivendo il nostro desiderio

Di condivisione e d'incontro,

Osservati eravamo

Con sguardi di giudizio severo 

Da parte delle persone serie.

Eravamo alla ricerca

Noi di una soluzione esistenziale

Nel nostro essere sociale

Che volevamo che fosse umano,

Così come eravamo dispersi 

Ma alla ricerca di noi stessi.

E ora a volte ritorno

A chiedermi noi 

Dove siamo finiti,

Inghiottiti 

In una realtà presente

Di pura apparenza. Eppure

La società attuale porta

La nostra impronta,

Per quanto le persone serie

Ci abbiano relegato

In uno sbiadito 

E dimenticato sfondo

Di ciò che viene ora ricordato

Come "gli anni di piombo",

In cui gli ingiusti privilegi

Rischiarono d'essere scrollati,

E sono invece rimasti in piedi

Anche grazie a chi sparava.

Ma ancora ciò che ero,

Questo posso dire,

Ciò che sono stato,

Senza la pretesa 

Di essere stato grande

Ma soltanto autentico,

Quel mio essere vive e spinge

Opera in me ancora,

E alimenta in me la vita,

L'aspirazione al cambiamento.


Maurizio Proietti iopropars



domenica 14 maggio 2023

Poesia "Giornata degli uccelli migratori"

 



              Giornata degli uccelli migratori

Dipinto digitale e poesia 

di

 Maurizio Proietti iopropars 


Vorrei essere

Anch'io un uccello migratore,

Ma se lo fossi,

Sulla terra non c'è posto dove andare,

Tutto il mondo è corrosivo,

Per vivere devi avere artigli

E zanne

Taglienti e accuminate,

O devi fare atto

Di sottomissione ai prepotenti,

Perchè è quello che ci smerciano

Come civiltà dell'efficienza,

Dove non funziona niente,

Perché il mondo

È dominato dal conflitto.


Maurizio Proietti iopropars 


La trappola della competizione

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, questo è stato proclamato a gran voce, che il crollo, figuriamoci se poteva essere stato determinato dalle tante aberrazioni presenti in quel sistema sociale, macché, questa ipotesi non è stata nemmeno considerata, questo è stato proclamato a gran voce da coloro che avendo scalato la sinistra come si fa nelle società per azioni, avevano consolidato in maniera inattaccabile il proprio potere, questo è stato da loro proclamato a gran voce, che il crollo era dovuto al fatto che quel sistema economico non era efficiente come quello occidentale perché non c'era sufficiente competizione, ed è stato determinato il crollo della civiltà a livello globale, istituendo e organizzando la società della competizione sfrenata in ogni aspetto dell'umana esistenza. 

Maurizio Proietti iopropars 

domenica 30 aprile 2023

La verità rende liberi




La verità rende liberi
ovvero
Per un'etica della liberazione


Io ho creduto da giovane a ciò che chiamavamo genericamente "rivoluzione". Io con altri intorno a me, quelli con cui praticavo attività politica, intendevamo con questo termine il fatto di avviare un processo di profonda trasformazione sociale, che sovvertisse elevandoli i valori della società in cui ci trovavamo a vivere. Credevamo in ciò che era riassunto nello slogan "Il personale è politico". Volevamo una società che permettesse ad ognuno il proprio pieno sviluppo come persona umana. Ci rifacevamo per questo, anche alla teoria marxista, ampliandone tuttavia la portata, cercando di dare ad essa nuovi sviluppi, diversi da quelli che avevano portato in alcuni paesi, all'avvento di quello che era chiamato "socialismo reale".

Ciò che posso affermare oggi, è che non credo più alla scientificità della teoria marxista o materialismo dialettico. Non dico che sia da scartare del tutto. Dico che è lacunosa sotto certi aspetti, al punto che noi, per essere realmente "scientifici" nel promuovere una radicale trasformazione sociale - che ancora oggi io ritengo essere più che mai necessaria alla costruzione di un mondo civile - che noi per essere realmente "scientifici" nel fare questo, dobbiamo fondarci su differenti concetti teorici.

È da questo punto di partenza che io parlo di "un'etica della liberazione". In tal modo ecco contestualizzata la mia poesia sul 25 aprile, annivarsario della liberazione dal nazi-fascismo.


Un popolo alla deriva

Ricordiamoci che c'è stata, 

Ma se posso dire,

Io intorno a me non la vedo

Questa liberazione.

Io non credo che libero

Possa restare chi assume

I valori dei propri oppressori.

Se i principi, io dico,

Etici non si coltivano,

Celebrare non può che essere

Che fonte d'inganno.

E parlo di amore

Per la giustizia

Non di prendere le armi.


Maurizio Proietti iopropars


Vorrei allora sviluppare una breve considerazione sui valori. 

Se parlo di valori oggettivi, in molti storcono la bocca, perchè appare un concetto in qualche modo impositivo. Come dire che sulla base dell'esistenza di valori oggettivi, alcuni possono imporre ad altri la propria visione del mondo. Io parlo invece della ricerca di valori condivisi attraverso il confronto; nel presupposto che, se come esseri umani noi esseri umani siamo tutti diversi gli uni dagli altri, vi deve essere anche qualcosa che ci accomuna come esseri umani, rendendoci umani.

Riguardo all'imposizione di una visione del mondo, io dico che questo è proprio ciò che avviene nell'odierna realtà globalizzata, dove si va a sostituire il valore di mercato, a certi valori che io sostengo siano oggettivi, ovvero patrimonio comune, ma patrimonio che non si presenta come dato, ma che va fatto ogetto di ricerca attraverso il lavoro del filosofo, dello scienziato  e dell'artista. Il valore di mercato segna l'acritica massificazione della cultura su posizioni preconcette. La legge della domanda e dell'offerta applicata alla cultura - come avviene anche sui social nel conteggio dei followers - apre un baratro che ci sprofonda in una scintillante barbarie.

L'arte come la scienza come la filosofia, sono ricerca. Ed è ricerca la comprensione dell'opera d'arte come di quella dello scienziato e del filosofo. Se non si procede in questa ricerca ma ci si limita a considerare, ad esempio, artistico, ciò che è apprezzato come tale dalla maggioranza della popolazione, si produce una banalizzazione della cultura.

"Che tutti possano leggere, finirà per corrompere non solo lo scrivere ma anche il pensare". Così scriveva Friedrich Nietzsche nel suo "Così ha parlato Zarathustra" ( è questo il modo in cui io sento che debba essere reso in italiano il senso del titolo tedesco ), nel capitolo intitolato "Del leggere e dello scrivere". È ovvio per me che non era uno strale contro la cultura di massa, ma contro la massificazione della cultura, rivolta solo alla ricerca del consenso. Infatti dice più avanti "Chi conosce il lettore non fa più nulla per il lettore. Scrivi col sangue, e imparerai che il sangue è spirito". Io vi intendo appunto che bisogna partire da sé e dai propri vissuti e dai più dolorosi.

Dunque per fondare un'etica della liberazione, il mio pensiero va alle parole della canzone "Addio Lugano Bella", dell'anarchico Pietro Gori.

"...Le verità sociali da forti propagate, è questa la vendetta che noi vi domandiamo..."

Dove non c'è verità, come potrà mai esserci giustizia?

Nemmeno vi è amore senza verità. Ma anche, senza giustizia non vi può essere amore.

Così ci ha detto Gesù, che la verità ci rende liberi. Io in questo ripongo fede.  La verità non è mai facile. Per aver testimoniato la verità, Gesù Cristo è stato crocifisso.

Maurizio Proietti iopropars

 



domenica 9 aprile 2023

Uova di Pasqua e Caravelle


 

Uova di Pasqua e Caravelle

- Datemi tre caravelle e vi scopro l'America.

- Ma dài! Come fai?

- Semplice come con un uovo farci la frittata.

 Rispose Cristoforo Colombo con sibillina semplicità.

È per questo che a Pasqua le uova si mangano sode. Pochi lo sanno, ma è una tradizione eminentemente antiamericana, introdotta dagli inglesi a seguito della dichiarazione di indipendenza dei coloni delle Americhe dalla madrepatria.

Gli americani risposero con le uova di Pasqua di cioccolato con la sorpresa.

In quanto agli italiani si sa, "Quando si mangia non si guarda in faccia a nessuno". 

Maurizio Proietti iopropars

venerdì 6 gennaio 2023

Buona Befana


 Un po' di umorismo e anche di ironia sulla Befana, ma con un'immagine artistica. Lasciamo che parli per sé stessa.

mercoledì 4 gennaio 2023

Verso il Chiaro di Luna



 Poesia e Dipinto Digitale

di Maurizio Proietti iopropars




Verso il Chiaro di Luna


Il chiaro di luna

Solleva lo spirito

Rendendoci familiare la notte

Che va incontro

Con la sua intimità

Alle nostre speranze d'amore.


Maurizio Proietti iopropars


Qualche considerazione sulla poesia e sul dipinto

per i lettori del mio blog


È una delle mie poesie, per così dire, intimiste. Ma in realtà rimane presente quel binomio arte-verità, quella funzione dell'arte come disvelamento dell'essere, in cui soltanto, la produzione dell'opera d'arte può incontrare il suo senso.

Mi è capitato proprio ieri di avere incontrato e letto in un social, una poesia su quanto fosse stato duro e lacerante per l'uomo che l'aveva scritta, l'aver perduto la relazione con una donna. Non che non fosse espressiva, ma a me non ha lasciato nulla. Non sostengo che i sentimenti espressi da quell'uomo non fossero autentici. Quel che dico è che il suo sentimento privato è rimasto, per come io l'ho inteso, nell'espressione che lui gli ha dato, un sentimento privato.

Di ciò che mi capita leggere della poesia che altri autori scrivono al giorno d'oggi, mi viene spesso da dire "La mia poesia non vuol essere questo".

Allora, ciò che in altre parole io posso dire, è che l'introspezione, in profondità non può andare, senza essere anche emozione, perchè è dei nostri vissuti che facciamo ispezione, per entrare in rapporto col nostro essere, ovvero, per non fuggire dall'essere e nemmeno dall'essere, essere agiti.

Così che dei nostri vissuti, io questo sostengo, per poterli indagare, dobbiamo essere anche capaci di dirigere il corso. Ma è questo il motivo per cui siamo chiamati all'indagine, per realizzare in noi stessi, la nostra sublime più umana natura.

Riguardo al dipinto digitale posso dire che al tempo stesso riporta a una rappresentazione essenziale il tema che tratta, svelandolo anche prodotto della mente - emozione e pensiero - che va ad evocarlo.

Maurizio Proietti iopropars


domenica 1 gennaio 2023

Years end/La fine dell'anno




Years end

The perspective of the painting towards the sun is intended to arouse a feeling of hope, however founded on wisdom, as the colors and the writing are intended to suggest. 

The colors of the slope intend to represent that our experience is not always green, but its variety somehow smiles at us, if we know how to look at it from an overall view.

With regard to wisdom and experience, my firm position is that experience by itself cannot lead to wisdom those who do not cultivate wisdom. This consideration produced my smiling wry comment on Hal Borland's quote.

However, my irony is not aimed at this author but at my contemporaries, who at times seem to me to be not very capable of learning from experience, even regarding important events.

Wisdom can be summed up in our willingness to strive for good and avoid evil, and it must be combined with intelligence, which is the ability to distinguish right from wrong.

I, as a Christian, firmly believe that Intelligence became flesh, and that He also taught us and put into practice the foundation of good. The foundation is in loving the Lord our God with all our strength, and from this it follows that we love our neighbor as ourselves.

We can be sure that we are wise, this I believe, if we can understand that we really love our neighbor as ourselves. But for this, I clearly feel it, we need faith in God's love and to Him to entrust our will.

It is precisely the fear of death, as the Apostle Paul attests to us, that distances us from good, producing in us the fear of loving.

This is my wisdom.

Maurizio Proietti iopropars


La fine dell'anno

La prospettiva del dipinto verso il sole, vuole suscitare un sentimento di speranza, fondato però sulla saggezza, come i colori e la scritta vogliono suggerire.

I colori del pendio intendono rappresentare che la nostra esperienza non sempre è verde, ma la sua varietà in qualche modo ci sorride, se sappiamo guardarla con una visione d'insieme.

Per quanto riguarda la saggezza e l'esperienza, la mia ferma posizione è che l'esperienza di per sé non può portare alla saggezza coloro che non coltivano la saggezza. Questa considerazione ha prodotto il mio commento ironico e sorridente sulla citazione di Hal Borland.

La mia ironia però non è rivolta a questo autore ma ai miei contemporanei, che a volte mi sembrano poco capaci di imparare dall'esperienza, anche riguardo a eventi importanti.

La saggezza può essere riassunta nella nostra volontà di tendere al bene ed evitare il male, e deve essere associata all'intelligenza, che è la capacità di distinguere il bene dal male.

Io, come cristiano, fermamente credo che l'Intelligenza si sia fatta carne, e che anche ci abbia insegnato, e messo in pratica, il fondamento del bene. Il fondamento è nell'amare con tutte le nostre forze il Signore nostro Dio, e da questo discende di amare il nostro prossimo come noi stessi.

Possiamo essere certi di essere saggi, questo io credo, se possiamo capire di amare realmente il nostro prossimo come noi stessi. Ma per questo, io chiaramente lo sento, occorre la fede nell'amore di Dio e a lui rimettere la nostra volontà.

È la paura della morte appunto, come ci attesta l'Apostolo Paolo, che ci allontana dal bene, producendo in noi la paura di amare.

È questa la mia saggezza.

Maurizio Proietti iopropars


Favorevole a legalizzare l'ora

Vignetta di Maurizio Proietti iopropars Favorevole a legalizzare l'ora Pensavo ai miei amici di quando ero giovane, quando mi è venut...