Non vi sto a raccontare come, mi è tornata in mente questa canzone, "Agnese", di Ivan Graziani. Mi ricordo che la cantava spesso una ragazza del nostro gruppo di amici, tutti "compagni", quando io ero giovane, e noi "scalmanati" ci sentivamo l'ombelico del mondo. Si sentiva che a lei piaceva, e si poteva capire come le piacesse il modo in cui parlava di una donna. Mi è tornata in mente, così fortemente evocativa di un periodo storico così vitale, e ho composto la poesia che vi propongo, a cui ho dato il titolo "Creatori di valori nuovi". Il titolo è un'espressione del profeta Zarathustra di Friedrich Nietzsche.
Creatori di valori nuovi
Noi che nella nostra dispersione
Spargevamo aneliti d'amore
Vivendo il nostro desiderio
Di condivisione e d'incontro,
Osservati eravamo
Con sguardi di giudizio severo
Da parte delle persone serie.
Eravamo alla ricerca
Noi di una soluzione esistenziale
Nel nostro essere sociale
Che volevamo che fosse umano,
Così come eravamo dispersi
Ma alla ricerca di noi stessi.
E ora a volte ritorno
A chiedermi noi
Dove siamo finiti,
Inghiottiti
In una realtà presente
Di pura apparenza. Eppure
La società attuale porta
La nostra impronta,
Per quanto le persone serie
Ci abbiano relegato
In uno sbiadito
E dimenticato sfondo
Di ciò che viene ora ricordato
Come "gli anni di piombo",
In cui gli ingiusti privilegi
Rischiarono d'essere scrollati,
E sono invece rimasti in piedi
Anche grazie a chi sparava.
Ma ancora ciò che ero,
Questo posso dire,
Ciò che sono stato,
Senza la pretesa
Di essere stato grande
Ma soltanto autentico,
Quel mio essere vive e spinge
Opera in me ancora,
E alimenta in me la vita,
L'aspirazione al cambiamento.
Maurizio Proietti iopropars
Bellissima!!!!!!!! Grazie
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