sabato 8 luglio 2023

La Sagra delle regne a Minturno (LT)


 La sagra delle regne

Sono in vacanza a Minturno, interessante e caratteristico paese dalle antiche origini, a meno di due ore di treno da Roma. Qui si festeggia in questi giorni, dal 5 al 9 luglio, la "Sagra delle regne". Ho cercato di capire il senso di questa festa di paese, per l'interesse che suscita in me questo borgo, i cui resti più antichi risalgono al IX secolo, periodo in cui gli abitanti del posto si allontanarono dalla costa per meglio sottrarsi alle incursioni dei pirati saraceni.
Mi sembra di aver capito che la Sagra delle Regne, altro non sia che la classica, molto diffusa, "festa della mietitura". 
Mi sembra sia ovvio festeggiare alla fine della mietitura, perché lo sperato raccolto si è realizzato, è diventato "res", "cosa", "realtà". Lo possiamo vedere dai covoni disposti nei campi, questi covoni che sembrano grembi, "gremia" in latino, che è il plurale appunto del sostantivo neutro "gremium", "grembo", e che nel vogare locale diventano "le regne". È la "Festa dei Grembi" dunque, ma "grembi" declinato al femminile, che italianizzata potrebbe essere la "Festa delle Grembie", che passando per "remmie" diventa "regne".
Si festeggia, dunque, perché la terra lavorata dall'uomo è diventata fertile, e ha dato origine a questi "grembi" da cui il grano sarà ricavato con la trebbiatura, fase distinta dal raccolto, perché è di lavorazione del prodotto, e avviene poco dopo, in un secondo momento. 
Viene allora spontanea l'associazione con la Madonna delle Grazie. Spontanea viene l'associazione con la Madonna, madre di Gesù, e dunque di tutte le Grazie. 
Ecco che in questo modo l'antica festa della fertilità della terra - in cui il raccolto viene celebrato rivestendolo col un simbolismo che rappresenta il substrato emotivo con cui si affronta il pesante lavoro - diventa una festa cristiana, dal riconoscimento che il suo prodotto è un dono di Dio.

Maurizio Proietti iopropars

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