domenica 25 dicembre 2022

Antropologia Natalizia

 


Per chi non lo sapesse oggi, 25 dicembre, è Natale; giornata festiva piena, perché festività nazionale. 

Non è molto prudente uscire di casa perchè questi individui sono più feroci del solito, soprattutto quelli che escono dalle chiese dove celebrano i loro riti pagani. 

In questo periodo dell'anno, in particolare nei loro riti, essi rafforzano in sé stessi la convinzione di una propria superiorità morale che giustifica ai loro occhi il disprezzo nei confronti del prossimo. La cosa risulta piuttosto contraddittoria, perché questa superiorità morale, atta a giustificare la prepotenza selvaggia sostenuta dall'ipocrisia più abietta, sarebbe basata sul loro amore per gli altri. Ma tant'è, questa è la tradizione.

Per l'occasione essi si scambiano doni, con il duplice scopo di ingraziarsi il favore degli altri e di dimostrare la propria benevolenza.

Per molti di loro questo è uno dei periodi più tristi dell'anno, in cui si acuisce il sentimento di solitudine.

La mia personale convinzione è che sarebbe peggio, se questo tipo di festività non ci fossero, perché la lotta fratricida al di sotto della putrida coltre di ipocrisia che governa l'organizzazione sociale che i selvaggi hanno costruito, sarebbe allora senza tregua né quartiere. In questo periodo, per quanto la ferocia sia esacerbata nella corsa agli acquisti, si finge almeno che le cose procedano in modo diverso, e questo produce anche effettivi momenti di tregua. 

Per quanto l'ipocrisia sia disgustosa, il fatto che il male abbia bisogno di mascherarsi da bene, fa pensare che col suo vero volto non potrebbe sussistere, e dunque che la verità può farlo cadere.

Così sta scritto infatti, che la Ragione si fece carne, e dimorò per qualche tempo in mezzo a noi, piena di Grazia e di Verità. Essa ci ha rivelato appunto di fondarsi sull'Amore.

Maurizio Proietti iopropars



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