martedì 15 novembre 2022

Saviano, diffamazione e provocazione


 
Saviano, diffamazione e provocazione

Sicuramente dare a qualcuno del bastardo è un insulto, ed è cosa pertanto che andrebbe evitata. Ma c'è un linguaggio che solo apparentemente è meno offensivo. È il linguaggio a cui Roberto Saviano con quell'insulto ha reagito.

Io penso che bisognerebbe evitare di insultare chiunque, e dunque di evitare di dare a chicchessia del bastardo, come invece ha fatto Roberto Saviano nei confronti di Giorgia Meloni, che l'ha querelato per diffamazione.

C'è tuttavia qualcos'altro che non approvo al pari di come non approvo gli insulti. È il fatto che da più parti si sostenga che Roberto Saviano abbia insultato Giorgia Meloni senza motivo, mentre un motivo ci stava, e io ritengo che fosse un motivo grave.

Io non ho visto la trasmissione televisiva in cui Roberto Saviano ha proferito l'insulto. Ho appreso le circostanze dal resoconto proprio di uno di quei giornalisti che sosteneva in un suo articolo su un quotidiano, che Saviano si fosse abbandonato ad insultare senza motivo Giorgia Meloni, e riportava a sostegno della sua tesi, quanto trascrivo di seguito:

Nel 2020, durante una puntata di PiazzaPulita, Saviano pronunciò un'invettiva a dir poco violenta nei confronti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. "Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle ong: 'taxi del mare', 'crociere'... viene solo da dire bastardi - disse - Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così?". 


https://www.ilgiornale.it/news/interni/insulta-meloni-fare-martire-ecco-senso-giornalismo-saviano-2083593.html


Io ancora ribadisco che non condivido il linguaggio di Saviano, certamente non lo condivido, ma condivido il suo sdegno. Lui chiede: "Come è stato possibile tutto questo dolore descriverlo così?" Ha usato l'insulto per sottolineare quanto per lui la cosa sia riprorevole. Ha usato l'insulto per esprimere quanto questa riprovazione agisca nelle sue emozioni. Riprorevole questo fatto lo è anche per me. Fermo restando - lo ripeto e lo ribadisco ancora una volta - che bisognerebbe cercare un diverso linguaggio, che è quanto mai necessario moderare i toni tella politica.


Badate che non sto affrontando l'argomento del fenomeno migratorio. Non sto analizzando se il fenomeno migratorio dovesse e debba essere o meno contenuto, e nel caso, se le misure prese per effettuare questo contenimento fossero e siano o meno adeguate. Sto analizzando il linguaggio usato, e dico che anche in me suscita sdegno, perché è un modo di parlare senza cuore, privo di rispetto per la vita.


Le navi delle ong hanno cominciato a operare per limitare le morti in mare per annegamento di chi già tentava la traversata su imbarcazioni di fortuna.  Se anche fosse vero che questa loro opera encomiabile avesse ottenuto il paradosale effetto di aumentare la quantità di tentativi di effettuare la traversata, nessuno avrebbe comunque il diritto di definirle "taxi del mare", perchè vi è in ogni caso il dovere morale di effettuare il soccorso in mare. Dare l'appellativo di "taxi del mare" a quelle navi, presuppone l'affermazione che chi aveva iniziato a intraprendere la traversata in modo poco sicuro, lo faceva a suo rischio e pericolo, e dunque in caso di naufragio avrebbe dovuto essere lasciato morire. È questo che suscita un incontenibile sdegno. È per tale motivo che a mio avviso Roberto Saviano non dovrebbe essere condannato per diffamazione. Dovrebbe tuttavia essere redarguito ad usare un linguaggio civile.


A questo punto tuttavia sorge un'altra questione ed è quella del linguaggio civile. Sono molti gli intellettuali italiani, o presupposti tali, che non sanno usare un linguaggio civile. Un linguaggio viene definito "civile" in quanto è atto a favorire il dialogo.

Maurizio Proietti iopropars

Destinato a morire

è di questi tempi,

chiunque abbia fame dichiarezza

Maurizio Proietti iopropars





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