“Contro Putin e a fianco del popolo Ucraiuno”,
è una strana forma di pacifismo.
È mia ferma convinzione che sia legittima ogni opinione. Io credo che questo sia vero per definizione, perché poi, è attraverso il confronto delle più disparate opinioni, che dove è possibile, è possibile raggiungere invece delle certezze condivise.
Riguardo all’espressione citata nel titolo, che io ritengo rappresentare una posizione anch'essa legittima, sebbene io non la condivida, io non ritengo tuttavia che sia legittimo reputare che rappresenti una posizione pacifista.
Precisiamo che io proprio pacifista, non mi sono mai considerato, pensando a me stesso piuttosto come a una persona pacifica e a un pacificatore, appunto a causa di connotazioni non proprio pacifiche che ho visto spesso assumere al pacifismo di coloro che del pacifismo si dichiaravano portatori. Però pacifista mi potrei anche considerare se per pacifista intendiamo una posizione rivolta a promuovere la cessazione delle ostilità, e l’inizio di trattative. Ecco, allora direi che, per definizione, l’espressione citata nel titolo non possa essere reputata pacifista, in quanto, prendendo una netta, per quanto a livello di opinione legittima, posizione in favore di uno dei contendenti, non si può pensare che sia atta a favorire la negoziazione.
Ora di gente ne ho conosciuta tanta, che penso che mi risponderebbe che invece è proprio un'espressione pacifista,
perché Putin è un criminale e un bastardo e merita proprio questo. È per questo che penso che le parole debbano essere composte con un materiale molto elastico, perché quando la gente le legge o le ascolta rimbalzano di più che se fossero palle di gomma. Penso che se si trovasse il modo di comporre le parole con materiali non elastici, molti conflitti interpersonali, ma anche sociali ed internazionali, potrebbero essere appianati. Ancora una volta, nella scoperta di sempre nuovi e più efficienti materiali, giace il futuro dell’umanità.
Maurizio Proietti iopropars
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