domenica 17 novembre 2024

Amore Lontano (Distant Love)

Amore lontano
dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars



Vi presento la versione italiana, e di seguito quella inglese, della poesia che si accompagna al dipinto digitale.
I present to you the Italian version, and then the English one, of the poem that accompanies the digital painting.


Amore Lontano


Io col pensiero

A te mi avvicino

Non so dove

Lontano da me

Comunque ti posso sognare

E realmente nel sogno

Ti posso raggiungere anche 

Se tu non lo sai 

E in questo è dolore perché 

Conosciuto richiede di essere

Per essere amore

Eppure sognare

Comunque ti posso

Perché come il sogno

L'amore viene da Dio

Ed è questo il motivo per cui 

Il mio sogno lo chiamo speranza.


Maurizio Proietti iopropars



Distant Love


With my thoughts

I come closer to you

I don't know where

Far from me

I can dream of you anyway

And really in the dream

I can reach you even if

You don't know it

And pain is in that

Because to be known 

It requires to be love

Yet dream of you 

I can still because 

Like the dream

Love comes from God

And that is why

I call my dream hope.


Maurizio Proietti iopropars

 

sabato 9 novembre 2024

Parlando al mio cuore

Lontana una finestra nella notte
dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars




Parlando al mio cuore


In lontananza una finestra

Accesa nella notte è sufficiente 

A rivolgere al sogno la mia mente.

Qualcuno c'è lontano 

Da me a quest'ora della notte

Che è sveglio come me,

Ma non importa tuttavia

A vivere lì chi sia, perché

Ciò che per me davvero conta

È il modo in cui il mio sogno prende forma.

La direzione è quella

Verso cui il mio cuore vuole andare,

E con lo sguardo alla finestra 

Io gli presto ascolto,

E posso dargli una risposta.

Maurizio Proietti iopropars


Questa che ho scritto in questo post, è la versione italiana della mia più recente poesia, scritta da me in inglese. Mi sono ritrovato a scriverela in inglese, forse perché mi sento troppo isolato in questo mio disgraziato paese, e sento più speranza per il mio futuro altrove. Dopotutto, la mia patria è il mondo intero.

Maurizio Proietti iopropars

 

Speaking to my heart

Far away a lit window
digital painting by
Maurizio Proietti iopropars



Speaking to my heart


A distant lighted window 

In the night is enough to turn 

My mind to dreaming.

Someone far away from me

At this time of night 

Is awake like me,

But it still doesn't matter 

Who lives there, because

What really matters to me 

Is the direction my dream takes.

That's the direction 

My heart wants to go, 

And looking at that window 

I listen to it,

And I can give it an answer.


Maurizio Proietti iopropars


I found myself writing this poem of mine in English, perhaps because I feel too isolated in this wretched country of mine, and I feel more hope for my future elsewhere. The whole world is my homeland, after all.

Maurizio Proietti iopropars



 

giovedì 7 novembre 2024

My departed ones

My remembrance from a window 
digital painting of
Maurizio Proietti iopropars



I wonted to give my own English translation of my recent poem. I wrote this poem for the day of remembrance of the deceased, which in Italy is celebrated on November 2nd. The digital painting is meant to have the same meaning of the poem. It comes from the same emotion.


My memory of them

It would be too much for me

To evoke more of your memory

Than this constant presence

For which in me you are still alive.

In my faith in this I believe,

That a time will come

When we will meet again.


Maurizio Proietti iopropars


sabato 2 novembre 2024

Commemorazione per il 2 novembre


Da una finestra
Dipinto digitale di 
Maurizio Proietti iopropars



Il mio pensiero per loro


Sarebbe troppo per me

Evocare di più, del vostro

Ricordo, di questa presenza costante

Per cui in me, voi ancora ci siete.

Nella mia fede in questo io credo,

In un tempo che viene

In cui di nuovo ci incontreremo.


Maurizio Proietti iopropars



 



sabato 26 ottobre 2024

Raccogliendo ammirazione



Raccogliendo ammirazione
Dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars



Definirei la donna

In che modo definirei la donna?

Questo è per me,

Un modo diverso d'essere,

Ma una diversità da amare.


Maurizio Proietti iopropars


Se ha senso

Se ha senso

Ancora parlare d'amore

Ha senso

Per ritrovare senso.


Maurizio Proietti iopropars


Faccio anche un appello

Il mio è anche un appello all'invio di sempre più armi, non solo in Ucraina, ma anche in qualsiasi altro paese in guerra in qualsiasi altra parte del mondo.

È una festa a cui sembra partecipare anche la natura, che appare sempre più aggressiva verso questa specie umana, che è sempre più distruttiva verso il mondo in cui vive e sempre più distruttiva verso sè stessa, proliferando supina, sotto il dominio e l'avidità di minoranze narcisiste, perché nel suo complesso incapace di evolversi dal proprio narcisismo e dalla propria smania di dominio.

"Vanità delle vanità... Chi ama il denaro non è mai sazio di denaro e chi ama la ricchezza non ne trae profitto: anche questo è vanità... Solo questo ho constatato, Iddio ha fatto l'uomo retto, sono essi che si procacciano tanti malanni."

Che sia l'amore anche 

accettazione, della diversità?

Chi ama sicuramente accetta

Ciò che è altro da sé stesso.


Maurizio Proietti iopropars (i periodi tra virgolette sono tratti dal Libro dell'Ecclesiaste)


 

mercoledì 9 ottobre 2024

Il bardo

Il bardo
dipinto digitale di
Maurizio Proietti iopropars



Il bardo

Partire, a cercare altri esseri
Umani vivi, sulla terra, ma poi...
Ma poi dove andare? 
Quando segnali non giungono
Di nessuna presenza, umana viva,
Tutto all'intorno... E allora cantare
Per cercare di ridestare i morti,
O almeno tra di loro qualcuno...

Maurizio Proietti iopropars


Pensavo a Cesare Pavese

Quando ho scritto la poesia che vi propongo in questo post, pensavo tra l'altro, anche alla morte di Cesare Pavese. Avevo appena letto, riguardo al suo suicidio, che prima di uccidersi aveva scritto "solo" questa annotazione: "Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi."

Penso a "solo", e amaramente rido, per quanto queste poche parole, sono così descrittive della realtà umana che lui si sentiva intorno. È un commiato che ci parla delle persone da cui si accommiata.

Io questo vi sento, nella poesia di Cesare Pavese, che lui poneva a di fronte a sé stesse, persone che di trovarsi a sé stesse di fronte, non ne hanno mai voluto sapere, e che incontrando sé stesse, sempre sono fuggite e fuggono, via come di fronte a un'odiosa apparizione.

Cesare Pavese, come Dino Campana, e Giacomo Leopardi, magari anche Ugo Foscolo, e quanti altri, quanti, io mi domando, ne hanno trucidati e ne vorranno, ancora in vari modi trucidare, per poi farsi grandi della loro memoria? Questa gente tutta protesa a perseguire i propri scopi, che mai si interroga, su quanto umana possa essere la realtà sociale che dalla loro attività frenetica si va a produrre. 

Maurizio Proietti iopropars


Riporto di seguito una poesia di Cesare Pavese, che da quando ero ragazzo, ha sempre suscitato in me un fascino quasi magnetico, per la profondità introspettiva che raggiunge, in una descrizione prevalentemente esteriore.


I pensieri di Deola


Deola passa il mattino seduta al caffè

e nessuno la guarda. A quest’ora in città corron tutti

sotto il sole ancor fresco dell’alba. Non cerca nessuno

neanche Deola, ma fuma pacata e respira il mattino.

Fin che è stata in pensione, ha dovuto dormire a quest’ora

per rifarsi le forze: la stuoia sul letto

la sporcavano con le scarpacce soldati e operai,

i clienti che fiaccan la schiena. Ma, sole, è diverso:

si può fare un lavoro più fine, con poca fatica.

Il signore di ieri, svegliandola presto,

l’ha baciata e condotta (mi fermerei, cara,

a Torino con te, se potessi) con sé alla stazione

a augurargli buon viaggio. E’ intontita ma fresca stavolta,

e le piace esser libera, Deola, e bere il suo latte

e mangiare brioches. Stamattina è una mezza signora

e, se guarda i passanti, fa solo per non annoiarsi.

A quest’ora in pensione si dorme e c’è puzzo di chiuso

‐ la padrona va a spasso ‐ è da stupide stare lì dentro.

Per girare la sera i locali, ci vuole presenza

e in pensione, a trent’anni, quel po’ che ne resta, si è perso.


Deola siede mostrando il profilo a uno specchio

e si guarda nel fresco del vetro. Un po’ pallida in faccia:

non è il fumo che stagni. Corruga le ciglia.

Ci vorrebbe la voglia che aveva Marì, per durare

in pensione (perché, cara donna, gli uomini

vengon qui per cavarsi capricci che non glieli toglie

né la moglie né l’innamorata) e Marì lavorava

instancabile, piena di brio e godeva salute.

I passanti davanti al caffè non distraggono Deola

che lavora soltanto la sera, con lente conquiste

nella musica del suo locale. Gettando le occhiate

a un cliente o cercandogli il piede, le piaccion le orchestre

che la fanno parere un’attrice alla scena d’amore

con un giovane ricco. Le basta un cliente

ogni sera e ha da vivere. (Forse il signore di ieri

mi portava davvero con sé). Stare sola, se vuole,

al mattino, e sedere al caffè. Non cercare nessuno.

Cesare Pavese


 

Amore Lontano (Distant Love)

Amore lontano dipinto digitale di Maurizio Proietti iopropars Vi presento la versione italiana, e di seguito quella inglese, della poesia ch...